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L’attaccamento come antidoto all’ansia da separazione

27 Agosto 2022
Ti tengo la mano

Fra pochi giorni molti bimbi inizieranno la scuola dell’infanzia. Alcuni, ancora più piccoli, inizieranno la loro avventura all’interno di asilo nido.

Si tratta di un momento importante nella loro vita: si troveranno, forse per la prima volta, lontano da casa e da visi familiari, circondati da piccoli e grandi che non conoscono. E’ una transizione importante: il passaggio da un contesto familiare ad un contesto sociale.

I piccoli non amano la separazione. E’ una condizione che li mette in allarme e le motivazioni sono ancestrali. Come indica il neuroscienziato Joseph LeDoux nel suo libro Il Cervello Emotivo: “il cervello è un sofisticato sistema di allarme che si attiva grazie alla paura per spingerci alla cautela”. La separazione quindi è percepita dai bambini come minaccia e quando il sistema di allarme si attiva ecco comparire comportamenti come agitazione, disperazione, pianto: l’obiettivo è quello tenere il genitore accanto a sè. La risposta che i bambini mettono in atto alla minaccia che percepiscono è quindi una predisposizione innata a livello cerebrale.

Ma come possiamo aiutare il bambino a sviluppare le risorse necessarie per affrontare questa ansia da separazione che è del tutto normale e fisiologica? Come scrive la counsellor clinica Deborah MacNamara nel suo libro Capire i Piccoli: ” Ci lascerà andare quando sentirà che siamo stretti a lui/lei”. Ciò che si intende qui è che quanto più il bambino avrà chiaro che noi ci prenderemo sempre cura di lui/lei e siamo e saremo il porto sicuro in cui tornerà sempre, quanto più piano piano il senso di allarme dettato dal distacco troverà pace.

E’ importante quindi lavorare affinché l’attenzione del bambino sia rivolta al legame che abbiamo con lui/lei. Deve avere molto chiaro che noi siamo stretti a lui/lei qualsiasi cosa succeda.

Le lacrime inoltre, anche se da genitori possono spaventarci, sono fondamentali: aiutano il bambino ad esprimere ciò che non riesce a descrivere a parole. Le lacrime di tristezza infatti scaturiscono quando i piccoli si trovano di fronte a qualcosa che non possono cambiare. Come adulti è importante accompagnarli in questo momento di frustrazione e dar loro la possibilità di dare libero sfogo alle lacrime. Ricevendo conforto aumentano i livelli di ossitocina, l’ormone alla base del legame di attaccamento e diminuiscono i livelli di cortisolo, l’ingrediente chimico-biologico dello stress. Quando i bambini si sentono liberi di dar libero sfogo alle loro emozioni è il segno tangibile del fatto che si fidano di noi e che sanno che con noi sono al sicuro.

Per tutto il sistema famiglia l’ingresso alla scuola materna o al nido è un’esperienza emotivamente intensa. Si tratta di un momento importante per il sistema famiglia: occorre rompere un equilibrio e crearne uno nuovo fatto di nuovi ritmi, riti e persone. E’ un momento di crescita anche per noi come genitori: stiamo affidando il nostro bene più prezioso a degli sconosciuti. Diamoci anche noi il tempo di elaborare questo passaggio.

Cosa possiamo fare per rendere il momento della separazione piano piano sempre più accettabile? Condividerò qui di seguito alcuni principi che possano fungere come ispirazione, non si tratta di istruzioni: ogni mamma e papà troverà il suo di modo. Nessuno conosce vostro figlio meglio di voi.

Alcuni spunti:

  • Alcuni giorni prima dell’ingresso a scuola, potrebbe essere utile iniziare a leggere dei libri che affrontano il tema
  • Parliamo con il piccolo delle emozioni che potrebbe provare, ma trasmettiamo fiducia nelle sue capacità di potercela fare. Ad esempio: “Quando andrai all’asilo ti mancherò e anche tu mi mancherai, ma so che ce la farai e io non vedrò l’ora di riabbracciarti!”
  • Al momento dell’ingresso, richiamiamo a noi e coccoliamo il nostro bambino guardandolo negli occhi
  • Se ha piacere, diamo al nostro bambino un oggetto che potrà servire come ponte durante la separazione: ad esempio una nostra foto da tenere in tasca, un portachiavi, un braccialetto, …
  • Salutiamo in modo amichevole la maestra/il maestro: in questo modo trasmetteremo al piccolo il messaggio che lo stiamo affidando ad una persona di cui ci fidiamo e di cui si può fidare
  • Diciamo al nostro bambino quando lo rivredremo e salutiamolo con un abbraccio o un bacio

E’ molto importante evitare di prolungare il saluto in un limbo infinito: altrimenti il bambino penserà che si tratti di un addio 😉

Ricordiamo inoltre che ogni bambino ha i suoi tempi. Non c’è un tempo giusto ed uno sbagliato. Piano piano ogni famiglia troverà la sua via.

Il mio piccolo Francesco fra poco farà anche lui il suo ingresso alla scuola dell’infanzia e io e il suo papà faremo il possibile per accompagnarlo nel migliore dei modi.

Anche il nostro Edoardo che quest’anno sarà un grande, ma che poi così grande non è, tornerà alla scuola dell’infanzia e cercheremo di accompagnarlo con tutta la delicatezza che richiede questo nuovo ingresso. Questi anni un po’ complicati non hanno aiutato ed ogni volta è un po’ un ricominciare, ma insieme ce la faremo.

Dolcissimo Edo e Franci, cercheremo di comportarci da adulti e piangeremo solo quando sarete entrati in classe, promesso 😉

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